BUENOS AIRES – Il governo nazionale ha lanciato questo martedì il sistema “Tenencia Express”, una procedura 100% digitale gestita tramite la piattaforma MiAnmac, che punta a ridurre i tempi burocratici per ottenere il porto d’armi.

La Risoluzione 45/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce che la procedura si applica alle armi con Codice unico di identificazione (Cuim), acquistate in armerie autorizzate, sia da civili sia da membri delle forze di sicurezza e penitenziarie.

Il meccanismo include controlli automatizzati dei precedenti penali e verifica la situazione lavorativa dei membri delle forze pubbliche, oltre a rilasciare credenziali digitali integrate nell’app MiArgentina, inclusa la Tessera per il consumo di munizioni (Tccm).

Questa iniziativa si inserisce in una politica di allentamento dei controlli, avviata nel dicembre 2024, quando il governo ha modificato l’articolo 55 della legge 20.429 per ridurre da 21 a 18 anni l’età minima per il possesso e il porto d’armi civili.

Attualmente, in Argentina ci sono 919.347 persone con la Credenziale di legittimo utilizzatore (Clu), anche se, secondo dati ufficiali, il 65% di queste credenziali è scaduto.

Sebbene il direttore dell’Anmac (Agenzia nazionale materiale controllato, che emette il porto d’armi), Juan Pablo Allan, abbia difeso la misura come un progresso in termini di “efficienza e trasparenza”, organizzazioni come Sin Armas (Senza Armi) hanno avvertito che snellire le procedure potrebbe “promuovere discorsivamente l’accesso libero alle armi” in un contesto di crescente violenza.

Parallelamente, la Risoluzione 49/2025 ha eliminato alcuni requisiti per i commercianti: non sarà più necessaria l’autorizzazione comunale né l’iscrizione preventiva all’ANMaC. Inoltre, autorizza le officine artigianali a produrre fino a 1.200 unità l’anno e consente il riutilizzo di armi sequestrate durante operazioni di polizia.

Requisiti attuali:

  • Clu: richiede esame psicofisico, certificato dei precedenti penali e prova di maneggio delle armi.
  • Uso ristretto: le armi possono essere trasportate solo scariche e utilizzate esclusivamente in strutture autorizzate.

Mentre la maggioranza sostiene che la digitalizzazione “rafforza i controlli”, l’opposizione chiede udienze pubbliche in Parlamento per valutare l’impatto sulla sicurezza. Il dibattito sulla “cultura delle armi” rimane aperto.