BOGOTÀ - Il governo colombiano ha concesso asilo politico a Ricardo Martinelli, ex presidente di Panama, che si trovava rifugiato nell’ambasciata nicaraguense a Panama City da febbraio 2024.  

Martinelli, 73 anni, era stato condannato a dieci anni di prigione per riciclaggio di denaro nel caso “New Business”, relativo all’acquisto di un gruppo editoriale con fondi pubblici.  

La sua condanna era stata confermata dalla Corte Suprema panamense, rendendo definitiva la sentenza. L'ex presidente ha sempre sostenuto che le accuse fossero motivate politicamente. 

Colombia ha giustificato la decisione di concedere asilo politico a Martinelli, richiamandosi alla sua tradizione di protezione dei diritti umani e alla volontà di offrire rifugio a chi è perseguitato per motivi politici.  

Il governo panamense ha collaborato, fornendo un salvacondotto e un’auto diplomatica per consentire a Martinelli di lasciare l’ambasciata e dirigersi verso l’aeroporto per il suo trasferimento a Bogotá. 

Martinelli aveva cercato asilo in Nicaragua, possibilità concessa da Panama, ma l’ex presidente si era inizialmente rifiutato di uscire dall’ambasciata, convinto che si trattattasse di una trappola per arrestarlo. Successivamente era stato lo stesso governo di Managua a negare il permesso di trasferimento, per timore che un tentativo di cattura da parte dell’Interopol, malgrado il salvacondotto, potesse generare un grave incidente diplomatico.

Di conseguenza, Martinelli era rimasto in una sorta di limbo nell’ambasciata nicaraguense, dove ha trascorso oltre un anno in attesa di una soluzione. 

La decisione della Colombia rappresenta un importante sviluppo nelle relazioni regionali e solleva interrogativi sul trattamento dei leader politici accusati di corruzione e sulle politiche di asilo in America Latina.