BERLINO - In occasione della nona edizione dell’Italian Design Day, il Bröhan Museum della capitale tedesca ospita una retrospettiva di rilievo internazionale dedicata al movimento italiano “Alchimia”, che ha profondamente segnato la storia del design tra gli anni Settanta e Ottanta.
La mostra, aperta fino al 7 settembre 2025, è curata dal direttore del museo Tobias Hoffmann insieme a François Burkhardt e rappresenta la prima grande esposizione interamente dedicata a questo gruppo di avanguardia.
Organizzata in collaborazione con l’ADI Design Museum di Milano, dove sarà successivamente ospitata, la mostra gode dell’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e del Presidente Federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, nonché del sostegno dell’Ambasciata e dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino.
Alchimia, fondato a Milano nel 1976, ha raccolto figure centrali del design italiano come Alessandro Guerriero, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Lapo Binazzi, proponendo una visione radicale e sperimentale del progetto che superava i confini della produzione industriale per abbracciare l’idea di un’estetica totale applicata alla vita quotidiana.
In netto contrasto con la tradizione modernista tedesca, il gruppo ha ereditato e rielaborato le spinte del '68, già incarnate da collettivi come Archizoom e Superstudio, per costruire una “contro-realtà” espressiva fatta di colori, simbolismi e ironia, con l’intento dichiarato di dimostrare che “un’altra realtà è possibile”.
Durante l’inaugurazione, il Ministro plenipotenziario Luigi Estero ha evidenziato come “il design rivoluzionario abbia saputo trasmettere i sentimenti che inondavano le strade delle città italiane ed europee fin dentro le case”.
Il programma collaterale dell’esposizione prevede inoltre una serie di conferenze e dibattiti che si terranno presso l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, tra cui l’incontro con Alessandro Guerriero il 22 maggio e quello con Anna Gili il 12 giugno, entrambi in dialogo con Tobias Hoffmann.